Edicole Votive: Viaggio tra le antiche tradizioni religiose a Porticello

Edicole Votive

Si è svolta ieri sera la visita guidata verso le edicole votive che da anni, se non da secoli, presiedono nel nostro territorio. La visita ha preso inizio nei pressi di Largo Trizzanò davanti al Museo del Mare dove oltre questo meraviglioso itinerario che ha preso luogo ieri sera, è attualmente presente una mostra fotografica che prende il nome di: “Devozione e Folklore in Sicilia” dove risiedono opere di Sara Cilea, Giuseppe Crivello, Giancarlo Fricano, Gianluca Rizzo e Gandolfo Curcio, l’ingresso è totalmente gratuito.

Ma tornando all’interessante visita svolta nell’ultimo giorno di agosto, abbiamo potuto ascoltare storie che portano alla conoscenza del grazioso borgo marinaro, alla devozione che ogni edicola racchiude nei confronti della Madonna del Lume, della Sacra Famiglia e di Sant’Antonio. Abbiamo potuto ammirare quanto queste strutture (all’apparenza semplici) rendano compatti 3 dettagli importantissimi, quali, l’architettura, la scultura e la pittura.

Senza però dimenticare, la tanta devozione che si cela dietro ad ogni edicola. Prima di andare avanti con l’articolo e quindi, cercare di capire insieme la storia di queste bellissime opere, bisogna ricordare che durante questa visita, si è stati accompagnati con la passione di Alfonso Lo Cascio (Presidente di BCsicilia) e dal Dott. Giuseppe Crivello il quale, ha condotto questa visita con la sua ampia conoscenza in merito alle varie edicole che circondano il paese.

Riassumendo quindi, in breve, ciò che rappresentano le edicole, è noto specificare che vengono identificate quasi sempre, come delle opere private. Edificate soltanto per realizzare un “voto” oppure, ad una protezione da parte del divino da ciò che potrebbe essere un pericolo da parte dell’arduo mestiere del pescatore. Il culto delle edicole, prende origine dall’antica Grecia o addirittura, dai romani.

Ma quale sarebbe la sua differenza con una cappella?

Probabilmente, molti ne sono a conoscenza, ma è corretto specificare ancora una volta la differenza tra le due. Bene, la breve ma intensa differenza sta nella struttura.

Nelle edicole, vista la loro posizione, non vi si può accedere. Mentre, nelle cappelle sì. Inoltre, le edicole non comparivano mai in ogni singola parte del paese, bensì, soltanto nei luoghi di confini o di incrocio per il semplice motivo spiegato precedentemente. Che, colui che percorre la strada, va sempre verso l’incerto quindi, ha bisogno della protezione del divino.

Dopo questa breve introduzione all’articolo, possiamo riscoprire insieme il valore e il significato che ognuno di essa custodisce da secoli.

Alla scoperta dei piccoli luoghi di culto del paese

In questa Visita insieme al Dott. Giuseppe Crivello e Alfonso Lo Cascio presidente della BCsicilia, come detto in precedenza, ci vengono presentati diversi piccoli luoghi pieni di valore ed importanza, all’interno del territorio di Porticello ove, possiamo ammirare le più antiche edicole votive del paese.

Partiamo subito con l’elenco e la storia che ognuno di esse presenta. La prima edicola che ci viene presentata, non è una delle più antiche e si trova nei pressi di Largo Trizzanò. Sappiamo che questa edicola votiva secondo un censimento che è stato fatto circa nel 1984, risale a fine 800.

Il quadro raffigura ovviamente la patrona di Porticello, la madonna del Lume soltanto che quella raffigurata all’interno di questa edicola, non è l’originale. Poiché, quest’ultima, venne dipinta ad olio su Ardesia (Roccia Naturale) così come il medesimo quadro che ogni anno possiamo ammirare per la festa di Porticello e che durante l’anno, viene custodito presso la chiesa del paese.

Detto ciò, il quadro all’interno dell’edicola, venne sostituito. Un altro dettaglio che inoltre va aggiunto, è che in quasi tutte le edicole, non vedremo mai pitture o dipinti di grande valore artistico. bensì, al contrario, veniva valorizzata l’arte povera sottolineando poi, che tutto ciò, venne realizzato da artigiani (molti erano pescatori) ed è qui quindi che bisogna evidenziare il valore della tradizione oltre che il valore artistico di esse.

Ma tornando un attimo alla questione cappella-edicola, va specificato che la prima Edicola (la quale era una cappella) venne dedicata in realtà a San Nicola e risiedeva nella zona di Santa Nicolicchia.

Ma perché San Nicola?

Ciò che sappiamo, è che questa cappella, venne fatta costruire dai Gesuiti perché San Nicola in questione, è il protettore dei naviganti. Quindi, cosa possiamo comprendere? Che la vicinanza della cappella a mare serviva a proteggere i pescatori durante le notti buie e tempestose

Ad oggi, questa cappella però venne distrutta e ciò che rimane non sono altro che alcune fotografie. Ecco che quindi, prende il nome di “prima cappella” mentre, le edicole, solitamente erano dedicate a San Francesco di Paola.

Soffermandoci sulla storia di Porticello arrivando all’origine delle edicole, è giusto ricordare che anticamente questo piccolo borgo marinaro, veniva chiamato: “Pirriere Grot Porticelle” questo nome deriva dai suoi abitanti in quanto venivano definiti come “abitanti delle grotte e delle pirriere” ove le case venivano ricavate all’interno dei conci di tufo. Man mano, gli abitanti iniziavano a stabilirsi in diverse abitazioni.

Il territorio poi, venne circondato da diverse torri d’avvistamento. Per citarne alcune, Torre Zafarana, il Castello di Solanto che inizialmente, era una torre poi, torre del lanciatore a Sant’Elia la quale avvertiva del pericolo

Per quanto riguarda le edicole, ricordiamo quella dedicata a San Nicola, prima cappella, e a San Francesco di Paola. Di quest’ultimo, attualmente sono certificate due edicole, le quali si trovano all’interno di Villa San Marco a Santa Flavia e nei pressi di una scuola a Porticello. Nell’arco del tempo però, sia Sant’Antonio che la Madonna del Lume, hanno preso il sopravvento nel territorio.

Tuttora, i vari altarini che prendono luogo a Porticello dal 1 al 13 giugno dedicati a Sant’Antonio ricoprono sempre un ruolo divino. Così, come la patrona del territorio

La seconda edicola presente all’interno dell’itinerario è quella più antica presente nel territorio di Porticello, la quale si trova sotto l’arco principale del paese. Come la precedente, è oggetto di censimento nel 1984 e risale anch’essa, al lontano 800. La sua particolarità sta nel dipinto della madonna del lume.

Il quale, è stato realizzato su latta (quelle con cui si preparava il salato) poiché come già detto in precedenza, i pescatori oltre ad essere degli abili artigiani, erano altrettanto abili nella salagione (antico metodo di conservazione) Per quanto riguarda il dipinto, sappiamo che in tempi passati, si provvedeva a restaurare il dipinto circa ogni 2/3 anni però purtroppo, ad oggi non è più possibile.

Quest’edicola in particolare, è sicuramente la più importante, poiché, sorge sotto l’arco più importante di Porticello e come abbiamo tenuto a specificare, sorge sotto uno dei punti di passaggio all’interno del territorio. Il cosiddetto: “Abbandonare il certo per l’incerto”.

Questo luogo che vede come parte importante “l’arco di porticello” è stata di passaggio per molte generazioni e per questo motivo, si tratta di un luogo da preservare e riservare. Un altro motivo per cui vengono posizione sotto gli archi e vicino agli incroci è quello della protezione del divino e quindi devozione. Inoltre, possiamo notare come la pittura presente in quest’edicola, rappresenti il colore utilizzato dai pescatori per le barche ecco perché tutto risulta strettamente connesso.

Eppure, non tutti conoscono la storia della Madonna del Lume. Secondo la leggenda conosciuta, il quadro che rappresenta questa madonna, sembra essere stato ritrovato a Santa Nicolicchia a seguito di un Nubifragio ma è qui che molti si confondono.

Poiché non sanno che il vero quadro della Madonna del Lume, (il quale risiede all’interno della chiesa di Porticello), è in ardesia e che nonostante tutte le teorie, non potrebbe mai galleggiare. Sappiamo però che il quadro è stato portato dai gesuiti.

Nel quadro che risiede sotto l’arco, viene rappresentata da un lato l’anima dannata mentre nel lato sinistro possiamo notare un angelo con una cesta di cuori purificati insieme al Gesù bambino.

Questa terza edicola votiva è invece dedicata alla Sacra Famiglia e che con gli anni, è stata modificata strutturalmente. Però, è rimasto intatto il culto della natività. Si festeggia quindi durante il periodo di natale e durante il censimento svolto nel 1984, questa edicola risale verso la fine del 800 ed è privata.

Tuttavia, la storia narra che la famiglia alla quale appartiene l’edicola, scelse di dedicarla alla natività. Dovuto ad un foglio che venne trovato sotto la porta di casa. E Rispetto a ciò che abbiamo visto, si tratta di un edicola votiva prettamente diversa dal solito, essendo che non è dedicata ai soliti santi del paese.

La quarta edicola votiva invece è sita in Largo Salemi dedicata a Sant’Antonio ed all’incirca alle spalle ha un secolo. La statua originaria è andata distrutta ma nonostante ciò, il luogo viene ancora oggi utilizzato come un posto di culto. Infatti, proprio in questo posto il 13 giugno viene creato ogni anno un trionfo in onore del santo. E secondo il censimento, risale sempre a fine del 800

La prossima e quinta edicola si trova in Via Catanzaro ed anche questa come la seconda che abbiamo visitato, è sita sotto un arco. Insieme alla seconda edicola che abbiamo visitato, si tratta di una delle edicole più antiche dedicate alle madonna del lume. La differenza con la precedente, sta nello stile architettonico. Dove in quest’ultima, viene richiamato lo stile neo classico del tempietto. Una cosa che però non cambia, è il colore, il quale rimane lo stesso.

L’originalità di questa edicola è racchiusa nel quadro. Questo infatti, è uno dei pochi che è riuscito a mantenere la sua identità originaria ovvero, dipinta ad olio su ardesia così come quella che risiede in Chiesa. Anche qui, il censimento fa risalire l’edicola al periodo di fine 800 circa ma a differenza delle altre edicole votive, è situata lontano rispetto al mare poiché di solito, come abbiamo potuto notare, tutte le altre edicole si affacciano vicino al mare.

Quest’altra edicola sita in Largo Cefalù viene dedicata come il resto, alla Madonna del Lume. Il quadro però è stato distrutto e quindi modificato nel tempo. L’edicola dovrebbe risalire all’incirca al fine 800 inizio 900 come nelle altre edicole, anche qui viene utilizzato lo stile dei pescatori. Il quale richiama i colori

La Settima Edicola che è presente nell’itinerario, è dedicata al Cristo Pantocratore in Via XXI Aprile, anch’essa oggetto del censimento sito nel 1984 e risale circa al 1910. tende a rappresentare lo spirito santo. Attualmente, risiede in un abitazione privata ma in passato, quest’edicola era luogo di pellegrinaggio anche da Bagheria. Proprio per questo motivo, l’assenza di un edicola a San Giuseppe non è un caso. Infatti, veniva attuato un pellegrinaggio al contrario.

L’edicola sita invece nei pressi delle scuole medie di Porticello, è dedicata a Sant’Antonio mentre in origine, era dedicata a San Francesco di Paola venerato proprio per essere il protettore del paese.

Però, successivamente, insieme all’edicola presente all’interno di Villa San Marco a Santa Flavia, venne modificata con il culto a Sant’Antonio il quale era considerato protettore dei pescatori, quest’edicola è stata modificata negli anni, ristrutturata e in origine, apparteneva ad una famiglia benestante del paese ovvero, Meloni ai quali bisogna riconoscere anche la prossima cappella che andremo a visitare.

L’ultima edicola che abbiamo visitato nella serata di ieri, non è un edicola, bensì, una cappella quella della “marinuzza” sita sempre nel territorio di Porticello in Via della Chiesa. La caratteristica di questa cappella votiva è molto nota. Infatti, a differenza del resto delle altre cappelle, quest’ultima, ha un piccolo spazio interno

Qui, prima di concludere l’itinerario con l’ultima visita all’interno della cappella, il presidente della BCsicilia, Alfonso Lo cascio, ha in maniera ampia e chiara spiegato le 5 differenze che esistono tra edicola votiva e cappella.

Il primo elemento/differenza che li contraddistingue, è la monumentalità. Infatti, le edicole votive rispetto ad una cappella, viene sempre collocata in alto.

Il secondo elemento, è la presenza di un cancello nelle Cappelle. Ma questo dettaglio, non è casuale. Perché, sono pensate come architetture superiori rispetto ad un edicola.

Il terzo elemento, è la presenza di un altare. Il quarto elemento corrisponde alla proprietà, la quale non è personale ma deve essere in genere collettiva. Poiché, se fosse invece personale, saremmo in presenza di una pseudo cappella ecco perché sorgono a ridosso delle mura come spazio pubblico

Il quinto elemento forse quello più importante, è il rito che si svolge. Dentro la cappella per dire, si può liberamente celebrare la messa quindi prende il nome di funzione ed è una funzione identitaria dove in quest’ultima, si ritrova la comunità.

Questo elemento è fondamentale per capire bene la differenza e il ruolo che si svolge in maniera differente. Questa tradizione, non arriva dall’antica Roma poiché, questo tipo di funzione era prettamente assente in quel periodo bensì, la tradizione arriva fino a noi dal Medioevo in particolare, da una chiesa francese.

Possiamo quindi definirlo come spazio sacro che si trova fuori dalla chiesa. Tuttavia, l’intestazione può essere diversa. Tutto può dipendere dal luogo, tradizioni.Tornando alla descrizione dell’ultima cappella all’interno dell’itinerario della Marinuzza dedicata alla Maria Addolorata, una domanda che bisogna porsi è la seguente:

Come mai sorge in questo luogo?

Sappiamo che la famiglia benestante di Porticello, Meloni, ha concesso questo luogo a D’acquisto e Restivo che secondo quanto venne raccontato, la trovarono nelle secche di Solanto dove successivamente, trasferendosi a Porticello, chiesero alla famiglia Meloni di poter edificare la cappella.

Ma arriviamo al perché venne scelto questo luogo. Poiché, ai tempi, in queste vicinanze, sorgeva il cimitero e che poi, nell’arco del tempo il cimitero di Santa Flavia ha successivamente cambiato luogo. Questa cappella, è sorta su un terreno privato ma viene gestita da più persone.

All’interno della Cappella possiamo ammirare la madonna addolorata, la quale ha un pugnale conficcato nel cuore insieme ad un fazzoletto come se stesse tamponando il sangue. Viene dipinta ad olio su Ardesia

E con quest’ultima cappella dedicata alla Madonna Addolorata, giunge al termine la bellissima ed interessante visita guidata insieme al Presidente Lo Cascio e al Dott. Giuseppe Crivello presso i vicoli di Porticello.

Ma che valore possiedono oggi rispetto anni fa?

Ad oggi l’importanza delle edicole votive va oltre il loro semplice aspetto culturale. Infatti, nella cultura di oggi è vista come un elemento di espressione della cultura, tradizione e dell’identità cristiana. Proprio per questo motivo, la conoscenza che si tramanda, la loro valorizzazione, deve essere di una tutela imprescindibile.

Sicuramente, essendo ormai una società più che avanzata, con una generazione che tende a non curare le tradizioni del posto, risulta complicato riuscire a portare avanti la tradizione religiosa

Ma nonostante le nuove generazioni, il valore del culto religioso che si nasconde dietro ad ogni edicola e cappella votiva, è abbastanza forte poiché rispecchia la nostra tradizione e non solo, essendo che si tratta di una lunga tradizione che va avanti dall’antica Roma fino ad oggi

Questa visita di ieri è servita anche a questo. Non solo a tramandare la storia di ogni santo e il suo collegamento al nostro paese. Ma anche, al valore che bisogna far riemergere e far comprendere alla nuova generazione il grande valore che il nostro territorio come tutta la Sicilia, possiede, uno dei più antichi.

Al momento, non possiamo che ringraziare l’organizzatore della visita, BCsicilia con Alfonso Lo Cascio e il Dott. Giuseppe Crivello per aver guidato questa visita e renderla sempre più affascinante dalla prima all’ultima tappa. Portando Valore alla nostra storia.