E’ di 7 morti e 15 sopravvissuti il disastroso bilancio del naufragio accaduto lunedì alle prime ore del mattino nel nostro territorio. Nessuno pensava che questa tragedia, nel giro di poche ore, giorni, sarebbe diventata un vero e proprio mistero.
Eppure, passati già quasi 3 giorni, si inizia ad aprire uno spiraglio per riuscire a comprendere le dinamiche di questo incidente all’apparenza impossibile, viste le dimensioni della Nave.
L’incidente in questione è avvenuto dunque nella mattinata del 19 agosto nei pressi del porto di Porticello, dove un forte temporale ha visto coinvolto un Perini Navi (Bayesian) lungo circa 56 mt battente bandiera inglese. Insieme alla nave nel vasto mare di Porticello, era presente anche il veliero Robert Baden Powell bandiera Olandese, di circa 42 mt.
I dettagli del terribile naufragio del Bayesian
Rispetto a ciò che sappiamo sull’incidente, ci viene riferito che il veliero era situato a circa 500 mt dalla Riva. E secondo la testimonianza di chi è sopravvissuto alla tragedia, la maestosa nave di 56 mt, si è inclinata direttamente di 20 gradi lentamente fino ad inclinarsi del tutto e scendere a 50 mt di profondità. (dove attualmente risiede integra)
Tornando alla dinamica dell’incidente raccontato dai superstiti, il Bayesian impiegò non più di 15 minuti per poter sprofondare del tutto. In questi bruttissimi 15 minuti, l’equipaggio decise di abbandonare la nave e mettersi in salvo tramite una scialuppa.
Durante la tragedia, 15 persone (prevalentemente membri dell’equipaggio) si sono messe al riparo mentre qualcuno, ha deciso di lanciare un razzo rosso di soccorso.
Nel frattempo, il veliero vicino al Bayesian, sta letteralmente combattendo contro la forte burrasca che si è abbattuta su entrambi i velieri, accendendo così i motori per aiutarsi a contrastare il vento.
Il capitano del veliero Olandese, dopo la tempesta durata pochi minuti, si rende conto che il maestoso Bayesian non c’era più e riesce con tempestività ad aiutare i 15 superstiti all’interno della scialuppa di salvataggio
All’interno della zattera, soltanto 3 persone al momento sono risultate gravemente ferite e trasferite prontamente a Palermo negli ospedali
i passeggeri del Bayesian erano 22, tra cui 10 persone dell’equipaggio insieme ai 12 ospiti. Il maestoso Bayesian, nave di 56 mt, appartiene alla società Revtom, della quale Angela Bacares, moglie del Magnate Lynch, risulta essere la proprietaria.
Insieme al Bill Gates Britannico e famiglia, erano presenti Jonathan Bloomer presidente della Morgan Stanley con consorte, l’avvocato di Lynch con consorte, Chris Morvillo e il cuoco di bordo. Queste le vittime della tragedia che si è consumata lunedì mattina e che attualmente, sono state recuperate tutte a 50 mt di profondità.
Tornando all’ipotesi di cosa sia accaduto al momento della tragedia, il comandante della Sir Robert, ha ancora una volta confermato che il veliero non si è capovolto bensì, inclinato. Dichiarando quindi che la tempesta non li ha fatti capovolgere ma inclinare. Dove infatti, la nave risulta così nei fondali, inclinata a 90°
Nelle ultime ore, si è espresso anche il capitano della nave sorella, Hutchinson, esperto velista, il quale ha dichiarato che la suddetta nave, ha attraversato mari più importanti di questo, dal Cile all’Antartide e mai ha avuto problemi del genere. Per ciò al capitano tutto questo risulta strano, che una burrasca del genere, riesca a buttare giù un mostro di quasi 60 mt
Ciò che il capitano Hutchinson mette in rilievo come punto importante è la grandezza dell’albero, dove quello del Bayesian, risulta molto più grande e pesante della nave sorella Rosehearty.
Ricordiamo che il Bayesian è un Perini Navi di 56 mt in perfette condizioni, possiede uno scafo in alluminio, con i suoi 74 mt. Sempre da chi conosce la nave, l’albero può supportare fino a 3.000 mt quadrati di vela, costruita nel 2008, la barca è stata completamente rivisitata nel 2020.
Sappiamo che la burrasca è stata effettivamente forte con venti che molto probabilmente, hanno raggiunto i 50–60 nodi. Quindi forti, ma talmente forti da poter trascinare giù una nave di quelle dimensioni?
Anche perché da quanto riferito dai presenti, il mare in quel momento risultava calmo e l’apice del temporale è durato davvero pochi minuti.
Probabilmente, l’unica soluzione a tutto ciò oltre al portellone aperto, sarebbe la chiglia alzata. La quale sicuramente, non ha portato a buoni risultati.
Dove invece se fosse stata tenuta abbassata, la nave avrebbe sicuramente raggiunto un enorme stabilità contro le raffiche e si sarebbe evitata una tale tragedia.
E soprattutto, una nave inclinata a soltanto 20 gradi, non risulta ancora in pericolo. Per avere aggiornamenti sicuri sulla dinamica, non ci rimane che aspettare le indagini.
In attesa del recupero, si parla di una Catena di errori umani
Al momento quindi si attendono le operazioni di recupero del veliero affondato al largo del porto di Porticello in provincia di Palermo. Si attende quindi l’esaminazione della scatola nera dalle quali quindi, si potranno valutare moltissimi degli elementi decisivi. I quali riusciranno a farci comprendere ciò che è accaduto la mattina del 19 agosto.
Come tutti, attualmente l’attenzione degli investigatori e degli inquirenti presenti nel luogo della tragedia, si concentra sulle varie cause del naufragio.
Ciò che però si fa strada, è l’ipotesi di una catena di errori umani alla base dell’incidente (non per questo è indagato al momento il capitano neozelandese del Bayesian) Le indagini sono coordinate dal procuratore Ambrogio Cartosio, il quale ha al momento dichiarato una conferenza stampa (dove si cercherà di rendere note tutte le cause) Sabato 24 agosto. Si sta indagando al momento di Naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni.
Ripercorrendo la questione della catena di errori umani, si mette al centro la deriva mobile della nave, parzialmente alzata e che avrebbe avuto un ruolo abbastanza importante sulla stabilità, essendo assente però, tutto questo ha contribuito a far affondare la nave. Insieme all’apertura dei portelloni tenuti così già prima dell’arrivo della tromba marina.
Tutto ciò ha contribuito purtroppo, ad una grande massa d’acqua all’interno delle cabine, provocando la morte immediata di chi si trovava all’interno dello Yatch.
Oltre ciò, i motori spenti e il mancato funzionamento del sistema, che in questi casi, bisognerebbe sigillare i boccaporti e gli accessi all’interno della nave
Il presidente dell’Italian Sea Group, ha preso a cuore questa tragedia e si è espresso a riguardo:
Giovanni Costantino
“Tutto ciò che è stato fatto, rivela una sommatoria lunghissima di errori. Le persone non dovevano essere nelle cabine, la barca non doveva essere all’ancora. E poi perché l’equipaggio non sapeva della perturbazione in arrivo? Era tutto prevedibile“
Dopo aggiunge che:
Giovanni Costantino
“L’evento accaduto, avrebbe rappresentato un rischio pari a zero se fossero state fatte le manovre corrette e se non fossero intervenute delle situazioni che hanno compromesso la stabilità della nave”
Al momento, il pm ha interrogato il capitano del Bayesian, James Cutfield. Quest’ultimo, avrebbe dichiarato di non essersi reso conto dell’arrivo della tempesta. Resta però da capire sempre come sia stato possibile che un’imbarcazione di 56 mt, sia sprofondata a circa 50 mt di profondità. Nonostante sia dotata di tutte le più sofisticate tecnologie, sia potuta colare così a picco improvvisamente. Come ci viene mostrato dai video acquisiti dalle ville vicino al porto.
Ciò che bisogna segnalare è appunto, il suo affondamento, andando così giù rapidamente di prua. Inoltre, siamo riusciti a comprendere di recente che i corpi delle sei vittime, non sono stati recuperati in base a ciò che raccontano i superstiti bensì, da tutt’altra parte. Ciò vuol dire che le vittime, hanno provato in tutti i modi ad uscire dal veliero nonostante l’acqua lentamente iniziava ad inghiottirli.
Nel frattempo in Inghilterra (Paese Natale di Lynch) è scattata l’inchiesta dello UK’s Marine Accident Investigation Branch, un organo di controllo britannico legato al Ministero dei Trasporti, chiamato ad occuparsi di disastri navali, che ha inviato in Sicilia un team di specialisti pronti ad offrire la loro consulenza. Nel 2008 tra l’altro, dopo essere uscito dal cantiere navale Italiano Perini Navi, in collaborazione con Ron Holland, venne registrato nel Regno Unito dove successivamente iniziò a battere bandiera Britannica.
Infine, ciò che riporta uno dei tanti tabloid Britannici, è che il Magnate Mike Lynch di recente, proprio nel mese di Marzo, aveva messo in vendita il suo superyacht per circa 30 milioni di dollari dove successivamente, cambiò idea il mese scorso dopo che venne assolto dalla sua condanna per frode. In modo tale da poter trascorrere le vacanze e i festeggiamenti dall’assoluzione, con colleghi e familiari, i quali lo avevano sostenuto durante la sua battaglia legale.
Invece, sappiamo tutti com’è andata a finire, ciò che si prospettava come una festa, si è trasformata in una vera e propria tragedia
Tuttora, non ci resta che attendere la conferenza stampa di domani e ulteriori dettagli riguardo alla vicenda.